PD-PDL: 3 miliardi di differenza

Silvio Berlusconi condannato in secondo grado nell'ambito del cosiddetto processo Mediaset a quattro anni più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici: la notizia, oramai già un po' datata, ha avuto un eco mediatico da fare invidia al povero Letta, relegato sempre alla seconda pagina nonostante l'importanza e la delicatezza del ruolo che svolge. La vicenda è difatti di pubblico dominio, tanto quanto le cifre: la frode fiscale di cui è accusato il Cavaliere avrebbe consentito al suo gruppo di risparmiare la bellezza di 7 milioni di euro.
Si tratta di una cifra che fa venire i brividi a tutti i comuni mortali, soprattutto in un periodo di crisi finanziaria come quello odierno, che tuttavia assume proporzioni ridicole se posta di fronte ad un'altra cifra con cui dovrebbe farei conti la nostra politica, ovvero i 3 miliardi di cui dovrebbe rispondere la Monte dei Paschi di Siena e, conseguentemente, il Partito Democratico. La risonanza mediatica dei processi del Cavaliere è anch'essa di proporzione ben diversa da quella riservata al processo che dovrebbe far luce su quello che alle ultime elezioni risulta il primo partito del Paese. Ci si potrebbe allora chiedere se tali processi non abbiano un secondo fine, se non assumano forse proporzioni diverse a seconda del soggetto politico coinvolto: si ascolterebbero forse con maggiore interesse i milioni di persone che parlano di accanimento da parte dei magistrati nei confronti dell'ex-premier, considerando oggettivamente la realtà dei fatti.
Bersani ha salomonicamente risposto ad ogni accusa ricordando che "il PD fa il PD e la MPS la MPS": una tautologia alla quale nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare se non fosse per un certo D'Alema, che ha affermato che "noi, e per noi intendo il Pd di Siena nella persona dell'ex sindaco Franco Ceccuzzi, Mussari lo abbiamo cambiato un anno fa, assieme a tutto il consiglio d'amministrazione del Monte dei Paschi". Forse Bersani si è dimenticato che D'Alema è compagno di partito nel PD, lo è stato nel DS, nel PDS e nel PCI? Se poi il comitato d'indirizzo della banca vede fra i suoi 16 componenti ben 14 nominati da Comune di Siena, Provincia di Siena e Regione Toscana, tutte e tre democratiche, Bersani farebbe meglio a non trincerarsi dietro ad un imbarazzante muro di silenzio.
Come mai nessuno parla degli oltre 600 000 € incredibilmente donati dall'avv.Mussari alle casse del Partito Democratico e tutti si scandalizzano se Berlusconi ha donato alcune decine di migliaia di euro a Ruby? Come mai nessuno si interroga sul perchè Monte dei Paschi trovasse sempre decine di migliaia di euro per finanziare la festa democratica nonostante fosse quasi in rosso, ma tutti hanno da ridire sulle cene del Cavaliere? 
E se di domande inquietanti ne sovvengono così tante a comuni mortali del tutto estranei tanto alle sfere della finanza bancaria quanto a tribunali e processi, non osiamo immaginare quanti scheletri nell'armadio democratico potrebbe tirare fuori un'indagine quantomeno degna di questo nome. E tale indagine, se è in corso di svolgimento, sicuramente non è autorizzata a campeggiare sulle prime pagine dei giornali, che nulla potrebbe distogliere dai processi di Berlusconi. Se invece la presenza nei media è direttamente proporzionale alla sua profondità, ci conferma purtroppo la triste opinione comunemente diffusa sulla nostra giustizia, un'opinione che non aspetta altro che un'occasione per essere smentita ma che, ora come ora, rimane ben lungi dall'essere sconfessata.
E se le centinaia di migliaia di intercettazioni autorizzate negli ambiti dei vari processi Ruby, diritti Mediaset, ecc., fossero state eseguite anche per il processo MPS, forse sapremmo qualcosa; come potremmo sapere qualcosa in più se la giustizia italiana non dilapidasse risorse umane ed economiche in processi, appelli e ricorsi per presunti reati senza vittime (vedasi la concussione senza "concussi" del processo Ruby...), senza interrogarsi nemmeno su che cosa sia più importante per noi italiani, se conoscere i dettagli delle cene private di Berlusconi o la fine di 3 miliardi dei loro risparmi.

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